Non riesco a capire perché i professionisti siano stati obbligati a fare una posta elettronica certificata (PEC) mentre i gestori telefonici non hanno neanche l’obbligo di avere un fax.
Ho recentemente avuto qualche divergenza con la Wind, per le solite piccole postille scritte solamente in alcuni meandri delle pagine on-line, postille che a mio avviso andrebbero invece chiaramente scritte nelle modulistiche contrattuali firmate e/o almeno messe in risalto sugli opuscoli che vengono consegnati dal rivenditore.
Ho dovuto scrivere in maniera ufficiale, inviando alcune raccomandate con r.i., per interrompere i rapporti e per tentare, invano, di ottenere alcuni risarcimenti. Sono stato costretto a scrivere lettere, a stamparle, ad imbustarle, mi sono dovuto recare in posta più volte dove ho compilato i modelli necessari e dove ho speso denaro, per non parlare del tempo.
Ho tentato invano di cercare una e-mail della Wind, anche non certificata, alla quale poter scrivere contando di avere una ricevuta di riscossione. Ho provato ad inviare un fax al numero indicato sul contratto, sottoscritto poco tempo prima con il rivenditore ufficiale, ma una voce registrata diceva che il numero non era più attivo …o qualcosa del genere.
Sono rimasto sbalordito rammentando che, poco tempo prima, era stato costretto a fare una e-mail di posta certificata. Mi chiedo se esiste ancora un minimo di equità.
allego un sito
http://www.reportonline.it/2009020912958/cronaca/reclami-contro-la-wind-istruzioni-per-uso.html