Loro sono coloro che gestiscono la rete geodetica della fondazione geometri emilia romagna, la rete di proprietà nostra. con loro c’è un accordo di gestine che regola le entrate finanziare della rete. io questo accordo non ho mai avuto il piacere di vederlo, anche se l’ho chiesto all’attuale presidente della fondazione. come non sono riuscito a sapere chi ha la fortuna di poter utilizzare la rete gratuitamente.
Archivi autore: Andrea Savini
INCONTRO ANNUALE III COMMISSIONE FIG (FEDERAZIONE INTERNAZIONALE GEOMETRI) 2014
un piccolo pezzo della mia storia
e bravo Luca Dal Buono
con luca dal buono facevamo commissione giovani. ora lui si occupa di cose molto più grandi, per esempio fa parte di un progetto promosso dal collegio di ascoli piceno per ottenere dati georeferenziati filtrati …con maggiore cognizione …con tanto di studio sull’impatto socio economico del progetto. per questa illustrazione ha ricevuto l’encomio della platea al meeting annuale FIG che si è svolto a iasi, in romania. non so se era presente al meeting. questo il lancio sulle notizie del CNG. http://www.cng.it/it/consiglio-nazionale/consiglio-nazionale-geometri/postdetail/news/a-firma-di-5-geometri-italiani-larticolo-top-di-fig
chissà …messo da parte questo impegno speriamo venga il tempo per pubblicare qualcosa in merito ai contenuti delle commissioni che dirige nelle pagine on -line del sito del collegio dei geoemtri di bologna. da anni sono pressochè vuote. non sappiamo mai cosa viene detto, deciso e, soprattutto, riportato agli enti.
quando chiesi di avere notizie in merito ai contenuti delle osservazioni fatte sul regolamento edilizio mi venne detto che aspettava l’arrivo della nuova architettura del sito del collegio per pubblicarle, infatti la nuova architettura del sito avrebbe migliorato la possibilità di pubblicazione. sono mesi, o forse più di un anno, che è stata “accesa” la nuova revisione del sito.
relazione tecnica integrata – sono in grado di farle
051 6232409
assemble di bilancio infuocate presso il collegio dei geometri di salerno
il 28 aprile 2017 si è tenuta l’assemblea di bilancio del collegio dei geometri di salerno, sede lavorativa del geometra Gino Parisi Presidente dell’associazione nazionale Geomobilitati e di altri colleghi, attivi e presenti nell’attenzione ai problemi di categoria, riconducibili in parte all’associazione locale Geometri per Passione. il bilancio è stato bocciato. non sono a conoscenza nei dettagli delle operazioni svolte perchè il verbale non mi è stato dato e pare non sia stato dato nemmeno a chi, appartenete al collegio di salerno, ne ha fatto domanda. di seguito l’intervento di gino:
relazione di non approvazione bilanci consuntivo 2016 e preventivoo 2017
evidentemente il parere dell’assemblea non era gradito, non era sovrano e non poteva essere accettato (mi chiedo il perchè?), tanto che le dirigenze locali hanno indetto immediatamente un’assemblea straordinaria riproponendo come ordine del giorno l’approvazione del bilancio. questa volta l’assemblea era piena. 145 teste. nel frattempo era partito un esposto alla procura quindi i ricorrenti, nella successiva assemblea si sono astenuti. di seguito il verbale della seconda assemblea (straordinaria) con diversi importanti allegati. buffi, da leggere, molti interventi della seduta.
VERBALE ASSEMBLEA STRAORDINARIA 6 GIUGNO 2017
le idee possono essere diverse, ma l’uso delle nostre istituzioni, non meglio regolate da norme statali, è spesso affidato alla volontà politica dei vertici. a volte non possimo fare perchè non è nostro compito istituzionale, altre volte facciamo tutto quanto è utile alle istituzioni. il chè non ha senso. e’ un gioco perverso che è ora di terminare.
io non so quante volte è stato bocciato un bilancio di un collegio italiano. questo è il primo caso di mia conoscenza. sono tremendamente curioso di vedere come procederà questa triste, ma obbligata, storia, che vorrei tanto si replicasse in tutti i collegi d’italia.
mi viene spesso detto che le cose avvengono perchè, proposte e trattate in assemblea collegiale, non trovano contrasto. è evidente che, il prossimo viaggio a roma, il presidente del collegio di salerno geom. Felice Di Salvatore o il rappresentante regionale (che nel sito non trovo chi sia) non potrà andare a dire al cng e al presidente Maurizio Savoncelli che non vi sono obiezioni al proseguo del mandato politico strategico di categoria.
…continua
protocollo d’intesa tra professionisti edili e notai – relazione tecnica integrata
perchè tutto questo?
Il presidente di un ordine o collegio ha il diritto di poter siglare un protocollo d’intesa? Lo fa a suo nome? Lo fa secondo direttive del consiglio del collegio? Oppure lo fa a nome mio? …..io, nel dubbio non sono stato interpellato e non avrei dato il mio consenso. Se andiamo a leggere i regolamenti che istituiscono la professione del geometra saremmo propensi a credere che tutto questo non può essere fatto. Sono parecchi i casi negli ultimi anni che invece dimostrano il contrario. Pare che in assenza di regole chiare la figura del presidente possa interpretare e diventare portavoce dell’iscritto, ma con dovuta divulgazione e concertazione. Ripeto, a me nessuno mi ha chiesto niente. Per rafforzare il concetto di rappresentanza del professionista sono state istituite anche “scatole apposite”, da norme senza nessuna copertura economica, che, per dire quanto possano essere rappresentanti del pensiero dell’iscritto, molti non sanno nemmeno che esistano. Ne cito 2 per fare un esempio, il cup e il comitato consultivo delle professioni. Inoltre sarebbe bene che, nella sua funzione, il presidente di un collegio, se proprio deve agire, agisse per tutelare il proprio iscritto e, nel caso di contrasti tra ciò che si va a “sottoscrivere” e l’interesse dell’iscritto, non procedesse con la sottoscrizione, tanto più che non è ben chiaro nemmeno se sia “legittima”.
Certe cose devono essere affrontate dagli organi legislativi.
E’ da anni che parliamo di asseverazione dell’esistente. È stato fatto anche un convegno recentemente dal cup e.r., fortunato chi ha potuto partecipare, chi invece non è riuscito purtroppo non saprà mai cosa è stato detto, anche se in maniera più o meno diretta ha pagato le spese di quel convegno. E’ assurdo come un concetto generale di importanza “vitale” per il professionista, come “l’asseverazione dell’esistente”, rimanga condiviso tra pochi intimi invece di diventare un pensiero comune. Cosa serve fare convegni in questa maniera? Sono stati raccolti pensieri e opinioni tra i partecipanti? Sono state spedite osservazioni agli organi legiferanti, come la regione e.r., in merito ai “bachi” del sistema asseverazione dell’esistente? Dove sono? Cosa è stato scritto?
Anni fa anche la commissione urbanistica del collegio dei geometri di bologna si occupò di questo tema. Tirava le fila del gruppo un rispettabile collega, Orsoni, insieme ad altri. Vi era anche Talamo, il più presente ai tavoli in qualità di rappresentante dei geometri. Vennero fatte delle osservazioni che mettevano in risalto una serie di problematiche riscontrate nel sistema “asseverazione dell’esistente”, non per ultima l’assenza di “certificazione” dell’elenco delle pratiche edilizie presenti nel portale on-line del comune di bologna. …e non parliamo di altri comuni, la cui ricerca del titolo edilizio è alle volte affidata all’ordine mentale dell’archivista, oppure al disordine…. a seconda di come la si vede.
Oggi le osservazioni fatte dalla commissione urbanistica sarebbero molto utili visto che il tema è diventato di estrema attualità con la sigla di questo protocollo di intesa. Ho cecato di recuperarle chiedendo ai colleghi dalla commissione di fornirmele. C’è chi non ha risposto e chi non le trova più. Sarebbe stato bello utilizzare tali osservazioni da inserire come premesse nella relazione tecnica integrata, là dove invece non compaiono. Non sono state utilizzate le osservazioni della commissione, come penso non siano stati utilizzati i concetti spiegati al convegno organizzato dal cup.
Sempre più traballante la possibilità che, oggi, gli immobili e/o le unità immobiliari siano “sane”e noi professionisti non siamo esentati da questa responsabilità, visto che, per mancanza di tempo, per mancanza di adeguata parcella o più semplicemente errore umano, abbiamo dichiarato negli anni l’indichiarabile. …magari anche per fare piacere al cliente, essendo tecnici di parte. I notai sono sempre stati potenti e, preoccupati di dover rispondere per aver stipulato atti annullabili su dichiarazione mendace del cedente ignorante, ci hanno chiamato a raccolta per cercare di trovare un rimedio. Rimedio che, inevitabilmente, sposta la responsabilità dal notaio al professionista. Prima avrebbero pagato i notai, da domani pagano i professionisti.
E’ quindi per mio interesse che il mio presidente ha siglato questo protocollo d’intesa?
protocollo intesa 12 luglio2017-pdfa
relazione tecnica integrata 12 luglio2017-pdfa
ottobre 2017 – recentemente mi è capitato di perdere l’occasione di eseguire una relazione tecnica integrata perchè ho comunicato, all’ipotetico futuro cliente, che per poter vedere i precedenti edilizi, presso gli archivi del comune di bologna, occorrevano 2 mesi. mi ha telefonato il mediatore infuriato che, con fare imprenditoriale, mi ha comunicato che il suo geometra in 20 giorni gli avrebbe dato la relazione. anche per evitare di pensare che ci siano persone capaci di intrattenere rapporti privilegiati con gli uffici comunali, sarebbe bene che l’accordo con i notai venisse integrato, obbligandoli a verificare che nella relazione non vi sia solo un richiamo ai protocolli, ma che vi sia anche l’immagine del bene alla quale si dà la conformità. così facendo eviteremmo anche di istigare soggetti a dichiarare numeri di protocollo a caso e di falsare le compravendite.
Perchè? 01
E-mail ricevuta il 17/07/2017 dal mio collegio.
Caro Collega,
il nostro Consiglio Nazionale ha avviato un indagine per raccogliere i dati relativi agli Iscritti che ricoprono ruoli istituzionali nelle diverse strutture amministrative e politiche dell’intero territorio nazionale. La Segreteria del Collegio Geometri di Bologna è pertanto a disposizione per raccogliere i dati che gli Iscritti interessati vorranno trasmettere per poi essere inoltrati in forma coordinata al Consiglio Nazionale.
Ti ringrazio per la collaborazione.
Il Segretario
i tavoli delle trattative non parlano a mio nome
verbale assemblea ordinaria 26_04_2017
questo è il verbale dell’assemblea per l’approvazione bilancio 2016 del collegio dei geometri della provincia di bologna.
confermo il disappunto in merito alla costante mancata informazione degli accordi che vengono presi con gli enti pubblici dai dirigenti del mio collegio in su. Di seguito il mio intervento così sintetizzato:
“Il geom. Andrea Savini dichiara che in assenza della dovuta divulgazione dei contenuti dei tavoli delle trattative non considera gli stessi come propri rappresentanti.”
Tra i tanti, per primo, ci metterei il CUP che, nella versione Emiliana diretta da A.T. , si vanta di essere porta voce di 80.000 professionisti tecnici aderenti. Io non ho mai aderito. Suppongo abbia aderito il comitato regionale dei collegi dell’emilia romagna. Un comitato tra collegi del quale poco o nulla si sa e nulla si trova oggi on-line. Sul sito del cup si riportano foto, eventi, locandine, ma se non hai avuto la possibilità di partecipare all’evento non puoi sapere cosa è stato detto. Alla faccia della trasparenza. Nelle mansioni di rappresentanza con gli enti, in primis la regione emilia romagna, non compare nulla in merito alle trattative avute, gli accordi presi, i verbali assembleari redatti.
…il tutto raccontando che sono i miei portavoce. A me non va bene.
manifestazione del 13 maggio 2017 a Roma
Ho fatto parte per molti anni della commissione parcelle del Collegio di Bologna. Ne faccio ancora parte, ma partecipo molto poco. Per molti anni mi è parso che si sia sostenuta l’importanza dell’obbligo del minimo tariffario delle parcelle, anche quando l’On. Bersani lo ha eliminato per legge. Non conosco casi di soggetti puniti per non averlo rispettato. Due motivi importanti e sensati, per i quali era giusto conservarlo, sono i seguenti. La concorrenza basata sulla mercificazione, ma soprattutto il concetto di qualità della prestazione. Cioè: per eseguire bene un lavoro va fatto in una certa maniera e il tempo che impieghi per svolgere quei passaggi non può costare meno di una certa cifra, altrimenti si può supporre che il lavoro sia fatto male. Su questo secondo concetto, secondo me, non si può discutere. C’erano alcuni casi particolari, generati soprattutto dall’avvento dei software, che permettevano di eseguire più velocemente lavori ripetitivi, ma il concetto di “giusto compenso” rimaneva solido e valido. Io non so bene il motivo per il quale si sia intervenuti sull’obbligo dei minimi e le motivazioni che mi hanno riferito ritengo siano sciocchezze.
In questi giorni mi arriva la seguente informativa e-mail dal nostro Presidente di Roma Maurizio Savoncelli.
approfondimento_equocompenso_2017_05
Belle parole e frasi elaborate. Io però continuo a non capire ciò che di importante c’è dietro a questo argomento, che non viene trattato nemmeno in questo chiarimento.
Ho la certezza dell’esistenza di tavoli di “concertazione”, che erano senz’altro attivi anche all’epoca dell’approvazione della Legge “Bersani”. Non parlo della piccola commissione provinciale di Collegio, ma di aggregazioni dirigenziali che si siedono ai tavoli con l’alta politica, con i vertici di partito, con i dirigenti ministeriali o con i dirigenti pubblici. Per intenderci meglio, dai “comitati regionali” in su (la maggior parte di noi geometri non sa nemmeno che esistano i “comitati regionali” e nessuno sa bene cosa facciano per mancanza di divulgazione).
Potremmo capire meglio il perché di questa lettera chiarificatrice e soprattutto la pubblica presa di posizione di essere “contro” in essa contenuta, se ci rispondessero a poche domande. E’ stato organizzato, all’epoca del concepimento della Legge “Bersani”, un tavolo di concertazione? Chi vi ha partecipato? Cosa è stato detto? Qual è stata la posizione dei geometri? Ci fate leggere il verbale della riunione con riportete le posizioni espresse?
All’epoca vi erano, più o meno, gli stessi dirigenti. Mi piacerebbe molto sapere cosa hanno “sostenuto” a nome e per conto della mia categoria. Penso sia questa la democrazia. Tu hai vinto le elezioni, puoi decidere, ma fammi sapere cosa vai a dire per mio conto. Non è un concetto difficile, penso sia giusto, mi meraviglio non sia obbligato ….e potrei dire pure di peggio.
La soluzione futura sarà qualcosa che a me non piacerà, cioè decidere di reintrodurre un concetto simile alla giusta prestazione che passi però dalle norme UNI. Vogliamo scommettere? Ovvio che sarà un processo lungo e dispendioso e senz’altro senza coperture statali a vantaggio diretto dell’iscritto, ma che invece sposterà un po’ di denaro a favore dei “baronati” e …..
A proposito, qualcuno sa se tra di noi ci sono consulenti UNI?
Andiamo alla manifestazione.