Archivi categoria: Cassa Italiana di Previdenza ed Assistenza dei Geometri

bilancio collegio geometri bologna e fondazione

in questi giorni la notizia del revisore dei conti di roma che non ha approvato il bilancio della raggi …penso…

ogni anno anche il collegio dei geometri di bologna approva il bilancio. rammento quando durante una riunione degli anni passati mi sono permesso di chiedere chiarimenti e di fare una osservazione al commercialista che viene invitato a presenziare. ho detto: ma che senso ha riconoscere e magnificare l’esattezza del bilancio del collegio se in esso non compare da nessuna parte che il collegio è indebitato?  perchè il collegio di bo “dirige”, insieme ad altri collegi, la fondazione geometri emilia romagna che, per comprare la soger (rete geodetica) si è indebitata, quindi il collegio è indebitato. di questo debito non trovo traccia. altri collegi che partecipano alla fondazione hanno già pagato il proprio debito, quello di bologna invece credo abbia ancora un anno. poi non riesco a capire come vi sia una ragione sociale e diverse posizioni rispetto al debito …ma non è il mio mestiere.

al commercialista presente in riunione di bilancio chiesi anche se il nostro era un bilancio consolidato. mi rispose di no. aggiungendo, se ricordo bene le parole, che il bilancio consolidato non si fa per i collegi.

ad oggi, di questa vicenda, e dopo anni dalle entrate dei regolamenti anac, io non trovo ancora nulla sui siti. in particolare su quello della fondazione nel quale ad oggi non vi è nemmeno la sezione trasparenza.

ma voi lo sapevate che i collegi si possono indebitare? e vi pare giusto? soprattutto …per cosa? fino a che punto si possono considerare servizi per l’iscritto. rammento sempre l’art. 7 del D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944, n. 382.

non oso pensare al consiglio nazionale ed alla cassa. saranno indebitati anche quelli ? tanto, se vige lo stesso riferimento normativo dei collegi locali, non comparirà di certo sul bilancio.

assemble di bilancio infuocate presso il collegio dei geometri di salerno

il 28 aprile 2017 si è tenuta l’assemblea di bilancio del collegio dei geometri di salerno, sede lavorativa del geometra Gino Parisi Presidente dell’associazione nazionale Geomobilitati e di altri colleghi, attivi e presenti nell’attenzione ai problemi di categoria, riconducibili in parte all’associazione locale Geometri per Passione. il bilancio è stato bocciato. non sono a conoscenza nei dettagli delle operazioni svolte perchè il verbale non mi è stato dato e pare non sia stato dato nemmeno a chi, appartenete al collegio di salerno, ne ha fatto domanda. di seguito l’intervento di gino:

relazione di non approvazione bilanci consuntivo 2016 e preventivoo 2017

evidentemente il parere dell’assemblea non era gradito, non era sovrano e non poteva essere accettato (mi chiedo il perchè?), tanto che le dirigenze locali hanno indetto immediatamente un’assemblea straordinaria riproponendo come ordine del giorno l’approvazione del bilancio. questa volta l’assemblea era piena. 145 teste. nel frattempo era partito un esposto alla procura quindi i ricorrenti, nella successiva assemblea si sono astenuti. di seguito il verbale della seconda assemblea (straordinaria) con diversi importanti allegati. buffi, da leggere, molti interventi della seduta.

VERBALE ASSEMBLEA STRAORDINARIA 6 GIUGNO 2017

le idee possono essere diverse, ma l’uso delle nostre istituzioni, non meglio regolate da norme statali, è spesso affidato alla volontà politica dei vertici. a volte non possimo fare perchè non è nostro compito istituzionale, altre volte facciamo tutto quanto è utile alle istituzioni. il chè non ha senso. e’ un gioco perverso che è ora di terminare.

io non so quante volte è stato bocciato un bilancio di un collegio italiano. questo è il primo caso di mia conoscenza. sono tremendamente curioso di vedere come procederà questa triste, ma obbligata, storia, che vorrei tanto si replicasse in tutti i collegi d’italia.

mi viene spesso detto che le cose avvengono perchè, proposte e trattate in assemblea collegiale, non trovano contrasto. è evidente che, il prossimo viaggio a roma, il presidente del collegio di salerno geom. Felice Di Salvatore o il rappresentante regionale (che nel sito non trovo chi sia) non potrà andare a dire al cng e al presidente Maurizio Savoncelli che non vi sono obiezioni al proseguo del mandato politico strategico di categoria.

…continua

IPI acquisirà il 70% di Groma

allego il link per arrivare al comunicato stampa di IPI nel quale si annuncia l’accordo per l’imminente acquisizione del 70% di Groma (società della CIPAG cassa geometri).

http://www.ipi-spa.com/resources/documenti/comunicati-stampa/167/20-04-2017%20Comunicato%20Stampa%20-%20Groma.pdf

non ho particolari considerazioni da fare.

mi piace però leggere in qua e in là per trovare spunti, riflessioni e risposte a domande che mi faccio da anni e per le quali non ho ancora risposte ufficiali.

allego il testo evidenziato20-04-2017 Comunicato Stampa – Groma1

lettera delegati di Firenze alla Cassa Geometri

delegati e consiglieri di firenze scrivono alla cassa geometri

Questa lettera è stata inviata alla cassa da un gruppo di delegati e consiglieri del collegio di Firenze. Girava in una chat.  La pubblico perché è un piacere vedere che ci sono colleghi che hanno passione ed interesse, a differenza del menefreghismo generale al quale sono abituato. Non mi trovo d’accordo su tutto, in particolare non mi trovo d’accordo sul DURC per i contratti privati. Comprendo il concetto di concorrenza sleale che c’è dietro all’argomento, ma vedo che finalmente la cassa sta facendo qualcosa contro i morosi. Occorre fare di più e magari aggiustare anche gli errori degli anni passati, ma il DURC sarebbe un ennesimo costo di gestione e una omologazione al “pubblico”. Manteniamo un pelo di differenze sociale finché possiamo. Non mi trovo nemmeno d’accordo su questo concetto: “…..la possibilità di agevolazione verso i giovani iscritti (di ogni età) prolungata fino al decimo anno di iscrizione alla CIPAG il tutto a scaglioni da valutare in base alla sostenibilità”. Ritengo che l’attrazione con ogni mezzo del “giovane” sia da bloccare. È inutile illudere le persone con le agevolazioni che poi pagheranno in seguito. Sarebbe bene smettere di fare salire a bordo del Titanic persone che annegheranno, continuando a permettere l’attuale prelievo della poca ricchezza rimasta.

Prendo spunto dalla seguente frase per attenzionare un concetto: “Ad esempio, un ente come CIPAG che dovrebbe riscuotere tra i 400 ed i 500 milioni di euro all’anno di contribuzione, non può erogare direttamente prestiti o mutui agli iscritti anche per l’acquisto della prima casa ed in questo modo far girare i danari e renderli maggiormente produttivi senza l’ausilio delle Banche?” …mi era capitato di parlare anni fa con degli anziani geometri che mi raccontavano quanto la cassa aveva aiutato negli investimenti personali. Il mutuo prima casa che erogava direttamente la Cassa, o la banca di riferimento, era talmente vantaggioso che tutti lo facevano. La cassa investiva sul geometra. Comprendo che molto sia cambiato da allora, ma tant’è che anche questa è un differenza sociale che i giovani subiscono, pur condividendo obbligatoriamente la stessa Cassa con i “vecchi”. Oggi esistono cose simili, ma qualsiasi altra banca è capace di fare meglio. È forse la dimostrazione che nemmeno la nostra Cassa crede nel futuro del geometra?

Per tutto il resto condivido.

Fate attenzione anche alle seguenti frasi:  

– “….vigono inoltre vincoli sugli incarichi definiti dalla griglia delle incompatibilità e delle inconferibilità e ne andrebbe tenuto conto confermando la chiusura a chi ha subito condanne, valutando nel contempo di vietare l‘assegnazione di incarichi dirigenziali a chi ricopre o ha ricoperto altre cariche politiche o amministrative o l’incrocio di incarichi tra enti e le loro società partecipate.”

…le partecipate !!!! …un mondo sotterraneo.

– “Ci sembrerebbe piuttosto corretto anche che la stessa CIPAG pubblicasse sul proprio sito gli eventuali nominativi dei delegati che usufruiscono di beni di proprietà della stessa”.

Stai iniziando a capire?

ELEZIONI DEI DELEGATI CASSA QUADRIENNIO 2017/2021 geomobilitati

di seguito la lettera ricevuta da Geomobilitati in merito alle prossime votazioni dei delegati cassa.

elezioni delegati cassa 2017 geomobilitati1

questi gli allegati in merito alla “mancata spending review”

SPESE CONSIGLIERI E DELEGATI – SPESA PRESIDENTE E CONSIGLIERI

Analisi spese organi – analisi spese organi

poco meno di 4.000.000,00 di euro solo per tenere viva la parte dirigenziale della cassa.

detto così non si capisce. allora aggiungiamo dati. nel 2015, i 92.289 iscritti hanno versato contributi per 492.358.000 €.  rapporto circa uguale ad 1/170. che per iscritto sono 43 euro a testa.

 

Concetti di trasparenza e Fondazione Geometri Italiani

E’ da un po’ di anni che, “a tempo perso”, mi occupo di comprendere il limite del concetto di “trasparenza” delle istituzioni che amministrano, e vogliono rappresentare, la mia categoria di geometra libero professionista.

Iniziai, quasi per gioco dal mio Collegio di Bologna, dalla Fondazione Geometri Emilia Romagna e, anche se ci sarebbe molto da dire, al momento l’unica aspetto che vorrei mettere in risalto è che, inutilmente, ho sperato per anni che fossero gli stessi Uffici a fare informazione in tal senso. Poi scrissi più volte al Consiglio Nazionale Geometri chiedendo visione del bilancio, non mi rispose mai nessuno. Quindi mi capitò di incontrare il Consigliere della mia regione (G.V.) e lo stimolai perché agisse per farmi avere i bilanci. Gli scrissi e lo sollecitai, ma non mi rispose mai.

Per la trasparenza del CNG, gradualmente, sono intervenute le norme. Oggi, almeno i bilanci, si trovano on-line come da imposizioni di legge. Se avessi aspettato un gesto di “trasparenza” o di “etica-deontologica” nei confronti dell’iscritto e/o della categoria da parte delle nostre istituzioni, chissà come sarebbe andato a finire. Mi limito a dire che le fondazioni della nostra categoria esistono da più di 10 anni.

Dopo anni che me ne occupo a tempo perso e che rompo le scatole ad uffici che hanno finito per odiarmi, mi concedo almeno la soddisfazione di raccontare una piccolissima parte del lavoro svolto.

Speravo che la trasparenza, al di là del rispetto o meno delle norme, fosse un qualcosa di dovuto all’iscritto che è obbligato a pagare l’iscrizione annuale per lavorare. Speravo che mi venisse aperto un faldone davanti al naso e che, ad ogni mia richiesta, mi venisse spiegato ogni movimento, fornendomi i documenti e le “pezze” giustificative. Speravo di non dover studiare i conti di 100 fondazioni, associazioni e società collegate, per arrivare a dare una giustificazione ad una spesa. Speravo di non dovermi trovare davanti ad una rete di società, fondazioni e associazioni, così sofisticata da fare invidia alle scatole cinesi delle multi nazionali. Insomma …speravo di trovarmi di fronte ad un concetto diverso di “trasparenza”. Ringrazio comunque tutti quelli che mi hanno aiutato. Ringrazio un po’ meno chi mi ha detto “ti aiuto”, ma l’ha fatto solo a metà. Spero invece di vincere la guerra nei confronti di chi ha tentato di ostacolarmi.

Dobbiamo assolutamente migliorare, quello attuale è un sistema per me ingiusto e pure un po’ fastidioso, che permette a pochi, da oltre 10 anni, di spendere denaro per cose che non sempre sono utili a tutti, senza dover, o voler, rendere conto con dovizia di particolari. 

Con quel minimo di esperienza maturata in questi anni, ho iniziato analoga ricerca di “trasparenza” con la Fondazione Geometri Italiani. Il più grande dei colossi “non visionabili” della mia categoria.

Rammento che si tratta di una fondazione creata da organi istituzionali, benché dirigenti di categoria professionale, che sono stati parificati agli enti obbligati alla pubblicazione dei bilanci ai fini delle norme sulla trasparenza. Le collegate Fondazioni, appartenenti ad una sfera a sé, hanno atteso per anni chiarimenti, proroghe e interpretazioni, rimandando il più possibile gli ormai imminenti termini di adeguamento alle norme. Ciò che segue non vuole essere un’accusa nei confronti di nessuna fondazione professionale. Sono certo e voglio sperare che abbiano rispettato le leggi. Mi preme solo mettere in evidenza quella che, personalmente, considero un’ingiustizia e un importante tema di confronto di aspetto etico-deontologico che sintetizzo di seguito.

Sono obbligato a pagare un’iscrizione al collegio per poter lavorare. Gli Uffici Direttivi, legittimamente eletti, impongono democraticamente la formazione di associazioni, società, progetti e accordi con molteplici realtà, i cui compiti vanno ben al di fuori di quanto sancito l’art. 7 del D.Lgs.Lgt. 23 novembre 1944, n. 382, utilizzando ovviamente i soldi degli iscritti, oppure mettendo a disposizione patrocinio, beni, gestioni, apparato, organizzazione. Si dice che alcuni siano servizi anche imposti da adempimenti normativi, oppure legittimi organi creati per un più adeguato trattamento fiscale. Per anni, in passato, hanno negano la visione dei bilanci delle istituzioni storiche, dicendo che non vi è obbligo normativo di doverlo fare, poi la norma è cambiata. Hanno creato Fondazioni, con probabili mansioni fiscali, e le tengono come secretate, sfruttando le caratteristiche di tutela e di riservatezza che il codice stesso gli permette, estendendo tali principi non solo al mondo esterno alla fondazione ma anche all’iscritto obbligato a sostenerla economicamente. Tutto ciò che fanno le due fondazioni che obbligatoriamente sovvenziono (io sono di Bologna), non è rigorosamente descritto, relazionato e rendicontato in maniera trasparente e pubblica. A fatica si impara qualcosa su richiesta. Tutto questo per me non è giusto al di là del fatto che sia, o non sia, illegale.

Affinché rimanga traccia di questi miei sacrifici, che faccio anche per tutti quelli che mi deridono per il tempo che perdo, riporto il seguente elenco di appunti delle attività svolte fino ad oggi, che terrò aggiornato con le prossime novità.

 

 

Cerco l’indirizzo PEC della fondazione, ma non lo trovo, né sul sito della stessa né sulle banche dati on-line. Evidentemente non è obbligata ad averlo. Scrivo una e-mail normale al loro indirizzo di posta elettronica il 03/06/2016. Mi ritorna la ricevuta di lettura il 06/06/2016 …….faccio domanda di visione del bilancio della Fondazione Geometri Italiani per verificare le importanti spese che vengono sostenute ed il relativo scopo….

Nessuno mi risponde e nessuno mi contatta ai numeri di telefono che avevo indicato.

L’11/11/2016 mando un’altra e-mail di sollecito. Anche a questa nessuno risponde e non ricevo nemmeno la ricevuta di lettura.

Certo che non arriverà nessuna risposta, mi attivo diversamente, quindi cerco l’Ente che detiene il Registro delle Persone Giuridiche. Dalle mie parti è la Regione E.R.. Nel Lazio invece, questo tipo di Fondazioni, hanno l’obbligo di deposito di bilanci presso la Prefettura di Roma, alla quale faccio domanda di accesso agli atti il 16/11/2016 con una PEC, previo contatti diretti con ufficio competente. Farò poi seguito con domanda in bollo per la richiesta di copia autentica.

La Prefettura è obbligata per legge ad informare la fondazione, alla quale invia una missiva il 18/11/2016. La invia anche a me per conoscenza.

Il 24/11/2016 ricevo finalmente e-mail di risposta dalla Fondazione con allegata lettera a firma del presidente Maurizio Savoncelli nella quale si fa riferimento alle mie due richieste “generiche”, inviate per e–mail, senza specificare nulla della missiva del 18/11 della Prefettura. Il Presidente mi invita ad un incontro con il Tesoriere e con il consulente fiscale. Avrei preferito mi avesse risposto prima della lettera della Prefettura.

A quell’appuntamento io non ci posso andare per precedenti impegni. Poi mi piace andare agli incontri importanti dopo essermi preparato, avendo potuto prima consultare il materiale. Non voglio andare a Roma a perdere tempo e denaro senza aver la possibilità di argomentare con l’interlocutore, senza avere elementi che possano dare valore aggiunto all’incontro. Se non so ancora cosa c’è nel bilancio della Fondazione come faccio a fare domande? Voglio ottimizzare al meglio il tempo – ormai incalcolabile e sempre a titolo gratuito – che dedico a cose di tutti, cercando si spendere il meno possibile. Un viaggio a Roma è meglio che due. Sperando che questa logica sia da esempio a tutti.

 

Quindi rispondo alla Fondazione il 30/11/2016 facendo presente che non mi è possibile, al momento, aderire alla loro gradita ipotesi di incontro. Puntualizzo alcuni aspetti e, soprattutto, chiedo due cose importanti. Una, un’espressa – ma probabilmente inutile – autorizzazione a divulgare i contenuti delle missive perché dovrei informare altri colleghi interessati all’argomento, l’altra, di rispondere almeno alla ricevuta di ricezione delle e-mail per avere la certezza che si sappia che non andrò all’appuntamento. Non ricevo ricevuta di ricezione, non ricevo cenno di risposta, soprattutto non ricevo l’autorizzazione alla divulgazione.

Rammento, ormai tanti anni fa, le molteplici riunioni svolte in collegio e i tanti soldi spesi, per portare avanti la “certificazione” della qualità dei servizi, poi abortita, se ricordo bene. Io sono e sarò sempre contrario, ma mi scappa da ridere ripensandoci. Basterebbe una ricevuta di ritorno!  

Lunedì 19/12/2016 attorno alle 9,30 telefono alla Fondazione Geometri Italiani per sapere se è arrivata la e-mail. Faccio almeno 5 telefonate, 20 minuti di attesa, imparo a memoria il testo dell’annuncio e la relativa musichetta, ma nessuno mi risponde al telefono.

Telefono lo stesso giorno alla Prefettura di Roma per sapere se è arrivata la risposta e/o l’eventuale dissenso alla visione dei bilanci, doveva arrivare entro 10 gg. Mi dicono che al momento non hanno risposto. Mi conviene aspettare ancora un po’ perché imparo che hanno anche inviato alcune richieste …non mi possono dire altro. Non so se è un vanto, oppure una gran tristezza, ma mi viene anche detto dal funzionario che, a memoria sua, sono l’unico geometra libero professionista italiano ad avere fatto domanda, presso la Prefettura di Roma, di visione dei bilanci della Fondazione Geometri Italiani.

Non so quanti geometri ci siano in Italia. Ho cercato di scoprirlo sul sito del CNG ma non sono riuscito a trovare il dato dichiarato, mi perdo tra le tante informazioni. Vi sono però in bilancio le entrate da parte dei Collegi Provinciali, dei quali molti morosi o ritardatari, magari anche a ragione. Dividendo questa cifra per 40 euro di contributo, mi risulta che siamo circa 108.500 iscritti.  Ho invece trovato un dato nel sito della Cassa sulla relazione della Corte dei Conti che dichiara 95.036 contribuenti. Suppongo che quel 10% di differenza siano i “solo iscritti”. Io sono stato l’unico a chiedere visione, 1 su 108.500, le stesse possibilità di vincita del super enalotto?! Avrò perso la mia possibilità di diventare ricco.

Rimandiamo il tutto a metà gennaio, in accordo con il funzionario della Prefettura, quando prenderò appuntamento di visione e, chissà(?), di copia bilanci.

Qualcuno vorrà venire con me? 

….continua….

Se sei un geometra l.p., avente diritto ad informazioni riguardante il tuo mondo e ti interessa per filo e per segno il contenuto delle missive, puoi contattami in privato per ulteriori approfondimenti.

Andrea Savini geometra ….anche referente di Geomobilitati.

E poi ti arriva una e-mail da Geosport. Associazione patrocinata dal Consiglio Nazionale Geometri, alla quale io non sono iscritto direttamente, che evidentemente è in possesso di una mailing list nella quale c’è anche la mia e-mail. La mia e-mail professionale non mi venne fornita dal Consiglio Nazionale Geometri, ma dal mio Collegio di Bologna. Va bè …soprassediamo perché non so chi la pagò direttamente.

Nella e-mail, inviata da Geosport, ti informano che ti viene regalato un corso online di contabilizzazione, termoregolazione e ripartizione delle spese, realizzato in Learning da Beta Formazione s.r.l, Via Piratello 66/68. 48022 Lugo (RA). Argomento di grande attualità perché segue norme d’obbligo imposte in alcune regioni, tra queste L’Emilia Romagna, che compare anche nel sito di Beta Formazione nella sezione accreditamenti.

Che cosa c’entra Geosport con la contabilizzazione? Esistono almeno 100 categorie, associazioni e fondazioni dei geometri o ad esse riconducibili, che sarebbero più indicate a trattare l’argomento. Geosport, per fare capire, è quella associazione che organizza le partite a calcetto. Per carità, senza essere riduttivo, ma di questo si stratta. Per me l’esistenza di Geosport, se non costa molto, e non è facile saperlo, ha anche un senso. Ne sto leggendo ora i concetti statutari, li apprezzo e hanno comunque molto più senso di questo:

https://www.facebook.com/groma.it/videos/880945025345117/

https://www.saviniandrea.it/forum/2016/09/groma-speriamo-abbia-anche-altri-scopi/

E’ da un po’ che sto cercando di elencare, in un articolino su questo sito, tutte le categorie, associazioni, fondazioni ecc riconducibili ai geometri. E’ pazzesco come in quasi tutti gli statuti, o nelle info, compaiono frasi come queste che ricopio da quello di Geosport:

L’associazione si prefigge i seguenti scopi:

  1. g) migliorare il livello culturale e professionale degli associati, tramite corsi d’istruzione e formazione, di ricerche od altro e promuovere scambi culturali, iniziative editoriali;

Le principali attività che l’Associazione intende svolgere sono le seguenti:

attività di formazione: corsi di preparazione e corsi di perfezionamento, costituzione di comitati di studio e ricerca; attività editoriale: pubblicazione di una rivista bollettino, pubblicazione degli atti di convegni, di seminari, degli studi e delle ricerche.

 

In merito al corso di contabilizzazione? Mi viene da pensare che infondo non c’è molto “afflusso” di interesse all’argomento, quindi va un po’ “pompato” ….ma, io sono un po’ perverso.

Groma – speriamo abbia anche altri scopi

Ogni tipo di rappresentazione ha un costo.

Mi fa piacere fare “gruppo” all’insegna dell’unità professionale ma, vi prego, non buttiamoli via …non così!!!

Comitato consultivo delle Professioni

E’ stato istituito per legge un altro comitato che ci rappresenta. Pare sia per il nostro interesse. Non sempre però riesco ad informarmi su ciò che quelli già esistenti hanno fatto per me in questi anni. Sarò disinformato! …però il POS è obbligatorio. Al tavolo si siederanno per noi il CUP e Confprofessioni. Il CUP ER so cos’è. Personalmeente non ho mai scelto di farne parte. Pare abbia “mandato” diretto dal consiglio del mio Collegio. Non ho mai avuto, nelle-dalle sedi istituzionali, rapporti in merito alle trattative svolte con gli enti nei miei interessi. Non conosco i risultati ottenuti né le iniziative proposte. Il CUP ER si era seduto al tavolo della “linea vita”, ma le strampalerie sulle prime proposte di legge sono state opposte da un pugno di architetti capitanate da un bravuomo, tal Arch. Pantaleoni. Noi geometri di Bologna non abbiamo mai saputo niente e nessuno ha chiesto il nostro parere. Magari qualcuno ne ha parlato a qualche commissione?! …non so. Confprofessioni imparo ora cosa sia, perchè sono andato a cercarla in rete. Nemmeno a Confprofessioni sono iscritto personaelmente.

Ho cercato informazioni sul sito di Confprofessioni e le ho anche scritto, per comprendere se qualche organo di mia rappresentanza (Consiglio, Collegio o Fondazione) aderisse a questo sindacato. Sul sito non ho trovato riferimenti specifici. Ho trovato però la seguente frase che metto in risalto: “Oggi Confprofessioni raggruppa un sistema produttivo composto da oltre 1 milione e mezzo di liberi professionisti per un comparto di 4 milioni di operatori che formano il 12,5 % del Pil nazionale.”

Alla e-mail mi hanno risposto, e li ringrazio, dicendomi solo che: “…..per far parte della Confederazione è sufficiente essere iscritto ad una delle nostre Associazioni aderenti. Per quanto riguarda la Sua categoria, la invito a visitare il nostro sito al seguente link: http://www.confprofessioni.eu/sistema/associazioni/antec Per le modalità di iscrizione, La preghiamo di contattare direttamente l’Associazione. ” Non hanno dichiarato nulla in merito ai contatti con i miei organi rappresentanti.

Quindi ho scritto ad Antec, ponendo lo stesso quesito. Alla e-mail non hanno mai risposto. Ho quindi cercato un telefono sul sito di Antec, dove compare solo un numero di cellulare e i riferimenti richiamano lo stesso indirizzo della sede nord ovest di Confprofessionisti. Mi ha risposto il segretario, che è stato molto cortese. Mi ha detto che ad Antec ci si iscrive solo su base volontaria personale e che non vi sono rapporti di scambio economici con nessun ente di mia rappresentanza. Vi sono solo scambi di informazioni in materia di interesse comune e solo con alcuni organi. Non vi sono più riferimenti a Bologna e i rapporti prima erano tenuti soprattutto con i periti. Ha detto che Antec conta al momento circa 500/600 iscritti su base nazionale.

Faccio un calcolo= 1.500.000 liberi professionisto in Confprofessioni, di cui rappresentati da Antec (comparto edilizia territorio) 600 stando larghi, ne deduco che gli altri 1.499.400 facciano parte degli altri comparti. Secondo me c’è qualcosa che non torna.

Quindi ….qual è la forza rappresentativa di questi enti? non lo so. Io non sono iscritto. Sul sito di Confprofessioni, tra i partners, Unicredit, Italpres, Artel.

Tra gli interlocutori, quella che mi incuriosisce di più è Adapt, associazione fondata da Marco Biagi.

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e questi sono i membri nominati

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Aspetta un po’…..non è che servisse gente per ingrassare Horizon 2020?! ….mentre il POS continua ad essere obbligatorio.

Concetto di commerciante e sprazzi di deontologia

Mi trovavo a Roma ad una riunione di Geomobilitati e ho chiesto ad un uomo famosissimo, nella nostra categoria, il perché non siamo riusciti negli anni, in qualche maniera, ad entrare nel mercato delle compravendite immobiliari. Perché non possiamo mediare? Perché non possiamo, come geometri l.p., aprire una agenzia? …in realtà possiamo, ma per strade differenti, poi ci sarebbe da discutere su alcuni aspetti deontologici.

La risposta più o meno è stata questa: – nelle discussioni che si sono avute in passato in consiglio non si poteva approvare l’idea di diventare dei “commercianti”.

Il pensiero torna e può pure essere adeguato ad un rigore di rispetto assoluto della deontologia e dell’etica professionale. Cosa che però si avverte non essere così per altri argomenti, per esempio l’enorme presenza di dichiarazioni false che vengono rilasciate da tutti noi nelle pratiche edilizie. Questa è concorrenza sleale. Ci metti meno tempo e nessuno ti punisce. Pare che non si voglia generare uno strumento per controllare questo fenomeno ormai dilagante. Sempre durante una di queste riunioni alcuni presidenti hanno parlato di indagini ufficiose, eseguite da, o insieme ad alcuni comuni, che rileverebbero una “inadeguatezza” delle dichiarazioni contenute nelle pratiche edili per l’80 % delle stesse. Io spero fossero solo chiacchiere, ma è certo che non esiste modo ufficiale né per smentire e né per confermare tale affermazione. Quasi come se, una “miglioria edile” dichiarata, anche se non reale, soddisfacesse tutti gli organi interessati all’edilizia.

Comunque ….ritornando in treno verso casa mi è venuto da pensare a GEOWEB s.p.a., Groma s.r.l., Arpinge s.p.a, Inarcheck s.p.a., Quaestio s.p.a. ed altre infinite forme di investimento, anche commerciale, della cassa ecc. Sto ancora riflettendo sul concetto di commercianti, o quantomeno, alla disuguaglianza di trattamento tra l’informazione che c’è tra i possibili ruoli istituzionali in contatto con queste società e le imposizioni deontologiche obbligate all’iscritto.