Dal 1994 fino a metà del 2004 il servizio tesoreria Cipag (cassa italiana previdenza e assistenza geometri) è stato svolto dall’Istituto Monte dei Paschi di Siena – filiale capogruppo di Roma.
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donne geometra pubblicano decreto trasparenza
DECRETO TRASPARENZA : CAMBIA IL DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI AMMINISTRATIVI
Decreto_legislativo_trasparenza
eh brave le nostre donne geometra! …che rammentano ai nostri vertici gli obblighi normativi di trasparenza, spesso disattesi soprattutto per quanto riguarda associazioni e fondazioni collegate.
A proposito, chissà se ricade nell’obbligo di trasparenza anche l’associazione donne geometra? Forse no, perchè immagino sia sotto ai 500.000 €. Mi informerò. Dovesse essere finanziata da qualche nostro ente, o fondazione, o collegio (qualcuno sicuro), magari ho diritto alla visione dei bilanci. …..nel caso li chiederò.
Ricopio di seguito, presi dal loro sito, alcuni richiami alle mansioni statutarie dell’associazioni donna:
Alcune delle attività più importanti espletate ed espletabili:
- Fornire costante aggiornamento e perfezionamento tecnico-scientifico nelle materie che sono e/o saranno basilari per la professione del geometra, mediante l’organizzazione di corsi e scuole, anche avvalendosi di consulenza esterna.
- Svolgere attività di studio e di ricerca, compiere indagini e sondaggi.
- Promuovere e realizzare iniziative editoriali.
- Sostenere l’attività di enti che operano lo studio e l’approfondimento delle materie di competenza dei geometri.
- Promuovere, finanziare o patrocinare manifestazioni culturali nell’ambito della professione dei geometri.
- Istituire, promuovere e sovvenzionare borse di studio e di ricerca scientifica nelle materie tecniche che formano oggetto della professione del geometra.
…si …insomma, come tutte le altre associazioni e fondazioni di categoria. Fossero tutte riunite magari supererebbero i 500.000 € e così potremmo pretendere di vederne i bilanci.
Servizio del TG2 di domenica 10 luglio
Mi è capitato di vedere questo servizio del tg2:
si parla del monte dei paschi di siena, degli aiuti di stato al sitema bancario e dell’europa che non vuole, o fa finta di non volere, del contributo dei privati al salvataggio delle banche, di 360 miliardi di crediti deteriorati (cioè dei crediti che non si riescono a riscuotere).
A me sembra un servizio “imposto”, per incominciare a fere capire anche all’ultimo cittadino che un aiuto è d’obbligo. NON SI PUO’ fare a meno di aiutare.
chissà se la nostra Cipag risponderà alla richiesta di aiuto così come ha fatto con il Fondo Atlante per le banche popolari di Vicenza ecc… ? io spero di no, ma ho la certezza che invece succederà.
Il servizio di tesoreria della CIPAG è stato svolto in passato dall’Istituto Monte dei Paschi di Siena
Quaestio Holding S.p.a. è colei che ha creato il Fondo Atlante.
Un articolo che ho trovato in rete articolo mps e quaestio
Il monte dei Paschi di Siena è una delle banche di riferimento della nostra Fondazione Geometri Emilia Romagna. Con questa fondazione facciamo corsi in appoggio ad enti anche e, soprattutto, pubblici. Abbiamo una gestione complicata di una rete dati per posizioni GPS (gestita da una società privata nel campo della topografia) che propone un servizio importante, non tanto a noi geometri liberi professionisti, ma soprattutto ad una serie di enti che la usano per progetti avvenieristici come: sismicità, subsidenza, frane, topografia, strade e studi vari. La rete è data in uso gratuito, almeno mi sembra di aver capito così. O meglio ….noi (Foger, ex Soger) non percepiamo nulla, non so e non posso sapere, se ha qualche tipo di profitto la società topografica che la gestisce. Non so inoltre, ma vorrei saperlo, se tutti questi enti, grazie a questa rete, percepiscano o meno fondi pubblici statali o europei per il monitoraggio e lo studio relativamente ai settori di loro pertinenza. Mi meraviglierei non percepissero nulla.
accesso agli atti val samoggia
Il nostro parere non conta
Ieri ho partecipato all’ennesimo corso. Ci hanno illustrato le nuove sanzioni a seguito delle recenti normative, applicate sia all’edilizia pura che alla paesaggistica. Parlavano 2 relatori, dipendenti del comune di bologna. Una non la conosco o quasi, l’altro compare spesso in queste occasioni ed è senza dubbio, a detta mia e di tanti colleghi, un tecnico bravo, preparato, garbato, educato e “stabile” …e credetemi non è scontato nonostante si tratti di soggetti scelti per lavori “front office” (scusate l’inglese che non so). Ciò nonostante, visto il periodo di forte tensione che stiamo vivendo, alcune domande hanno scaldato la riunione. E’ impossibile, in queste situazioni, poter ipotizzare e discutere tutte le casistiche sottoposte alla normativa, perciò accade che ognuno provi a sottoporre il proprio caso personale, quello che ha sulla scrivania da tempo e fa fatica a risolvere. Non tutti gli argomenti o le casistiche sottoposte a dibattito erano esattamente pertinenti al tema dell’incontro, ma è pur vero che si sente in questi anni la mancanza di un confronto con il tecnico comunale generata dall’assenza di disponibilità di appuntamenti in rapporto al periodo di iper legiferazione. Quindi alcuni colleghi non si sono fatti sfuggire l’occasione per fare domande.
Ne voglio mettere in risalto una, esemplificativa, a mio avviso, dell’inutilità di tutto questo sistema. Occorrono 45 giorni per presentare una sanatoria a seguito di un accertamento e si può chiedere una sola proroga di altri 45 giorni. 90 giorni totale. (Spero di ricordarmi bene …comunque il concetto finale non varia molto). E’ stato fatto presente da una collega che è da parecchi mesi, o forse anni, che le ricerche di visione per asseverare i precedenti edilizi sono estremamente lunghe. Sono leggermente più veloci le richieste di copie inviate direttamente in copisteria, ma non è la stessa cosa e, per spiegarmi, aprirei una parentesi tecnica un po’ lunga, quindi mi blocco. Poi, trattandosi spesso di casi particolari, da inquadrare con le normative in continuo cambiamento, sarebbe meglio prendere un appuntamento con il tecnico del comune per discuterli a quattrocchi. Però, le “agende” degli appuntamenti con i tecnici del comune di bologna sono sempre chiuse, quando le trovi aperte ti danno appuntamento dopo mesi. Qualcuno ha detto di aver preso in questi giorni di maggio un appuntamento per settembre. La domanda che la collega ha posto è ovviamente la seguente: “come faccio a rispettare tale tempistica? È impossibile!”
Non vorrei sbagliare ma superato i 90 giorni l’ammenda cresce, oppure si rischia di entrare in procedure penali complicate.
Il tecnico del comune ha risposto che, a loro modo, qualcosa stanno facendo. Ha dichiarato che sono stati spesi denari per importi che nemmeno riesco a ricordare tanto sono elevati, per digitalizzare tutto l’archivio.
Bene, prendiamo atto.
Rimane il concetto di base che è terrificante. E’ anni che esiste questo problema, oggi si complica perché si diversificano (per me aumentano) le sanzioni. Durante uno dei pochi incontri, nei quali veniamo educati sotto il ricatto dei crediti formativi, qualcuno fa notare un problema, ma il problema non si può risolvere. Peggio, non esiste un meccanismo grazie al quale siano le osservazioni di noi “scolari” che vengano recepite per migliorare il sistema. Abbiamo le commissioni, abbiamo il Cup, li aiutiamo a presentare i progetti per il riconoscimento dei portici presso l’Unesco, però alla fine pare che il nostro parere non valga una mazza. Può anche essere condiviso da chi ci ascolta, ma non esiste il meccanismo grazie al quale siamo noi utenti finali ad intervenire per modificare le leggi che non funzionano. Qualcuno dirà che in realtà gli strumenti ci sono e fanno! Perdonatemi se non percepisco il risultato. Per me siamo lì per dimostrare, con la presenza, l’utilità dell’infinita istruzione obbligatoria e non per partecipare alla miglioria del sistema in quanto persone competenti.
non abbiamo più uno strumento
un tempo il collegio dei geometri di bologna aveva uno strumento elettro ottico con distanziometro e accessori (stazione totale). ne sono certo, lo vidi. oggi non c’è più. un altro servizio mancato. un tempo ho parlato con un noto topografo collega che mi ha detto che era una cavolata avere uno strumento in condivisione per una serie di motivi ….anche un po’ logici, ammetto. comunque c’era, ed era un servizio. sono passati anni, oggi non sarebbe di certo all’avanguardia.
Parlando con G.P. del CDA della fondazione dei geometri emilia romagna mi è stato fatto notare che in realtà, attraverso la fondazione, sono in uso gratuito 2 GPS, la cui proprietà non ricordo bene di chi sia. Non so se sono 2 per tutti i collegi, oppure se sono 2 solo per bologna. Comunque ….l’uso di questi GPS è assoggettato alla dichiarazione di NON UTILIZZO per FINI LAVORATIVI. Cosa me ne faccio?!
Di fatto vengono utilizzati solo per insegnamento nei corsi ai praticanti.
votazioni bilancio e iscrizione società tra professionisti
Il 29 aprile 2016 presso la sede del collegio dei geometri di bologna si è tenuta l’assemblea ordinaria con l’approvazione del bilancio e le discussioni di politica di categoria annesse. Infatti, i lunghi resoconti che anticipano la votazione, altro non sono che l’enunciazione e la divulgazione della politica di categoria decisa ai piani alti che, con l’approvazione del bilancio, viene automaticamente approvata e legittimata anche dall’iscritto. La tua assenza permette che importanti decisioni, che riguardano il lavoro di tutti i geometri, vengano prese da pochi.
Anche quest’anno il bilancio è stato approvato. Unico contrario io. Nessuno astenuto. Tra quelli che hanno votato a favore, c’era anche un’esponente votatissima della lista antagonista durante le passate votazioni che, a quanto pare, non era poi così antagonista alla solita giunta.
Ha votato a favore anche un esponente del consiglio di disciplina (mi chiedo se non sarebbe più consona l’astensione visto il ruolo che riveste?!) il quale, dapprima ha osservato un “qualcosa” di giusto nei confronti delle iscrizioni delle società tra professionisti, che non è stata minimamente presa in considerazione dall’assemblea e dal consiglio, quindi, successivamente, ha votato a favore (certe cose mi stupiscono ancora e mi lasciano incredulo!!).
Iscrizioni all’albo dei geometri di bologna delle società tra professionisti, era poi di questo di cui volevo parlare. Vi è stato un dibattito stringato, poco esaustivo, di un qualcosa che ancora bene non si sa, che non si comprende come potrebbe inserirsi nella deontologia, nell’interesse di categoria, nelle votazioni, nei contributi cassa o nelle decisioni delle 100 affiliate cassa e consiglio. Però andava votato a tutti i costi, non si poteva proprio rimandare. Qualcuno sa qualcosa? Io sinceramente poco e niente.
Verrà creato un albo “B”, o qualcosa del genere, all’interno vi saranno le STP (società tra professionisti), che possono essere costituite da 1 libero professionista geometra (nel nostro caso), poi da altri, siano essi professionisti di altre categorie, oppure persone fisiche …e credo anche giuridiche. Insomma, un’altra tegola sui L.P. puri. Almeno così mi sembra possa diventare.
054cfa5f-e958-4d69-85db-75f3b85bdc01_Convocazione_Assemblea_Ordinaria
verbBALE ASSEMBLEA ORDINARIA 29_04_2015
scrivania del professionista: fardello pesantissimo!!
La presentazione delle pratiche edili attraverso “La scrivania del professionista” del comune di Bologna è un fardello pesantissimo che ci siamo presi obbligatoriamente sulle spalle. Di fatto sostituisce il lavoro delle signorine comunali dello sportello edilizia che accettavano le pratiche, o simile. Si parla tanto di moduli unificati, poi dobbiamo riscrivere nuovamente gli infiniti dati nella modulistica on – line della scrivania del professionista. Ma la cosa peggiore è quella di non poter leggere le pagine successive senza aver compilato prima la precedente. E così …sto aspettando dalla mia cliente il codice SUAP in attesa di cambiare pagina. La stessa cliente mi chiede: ma una volta che le ho dato il codice SUAP posso incominciare i lavori? Io, a ragione di logica dovrei rispondere: no! …perché non so bene cosa mi verrà richiesto nella pagina successiva …e poi in quella dopo ancora. Dobbiamo aspettare il prossimo dato mancante.
Quando ci fu illustrato questo ennesimo importantissimo progetto per l’edilizia, il tecnico relatore Sart…. ci fece vedere la possibilità di firmare un unico documento assemblato che poteva contenere tutti i documenti richiesti. Così facendo si poteva firmare con firma digitale un solo file. Ovviamente questa procedura semplificativa non si può più fare. Ora devi presentare tanti documenti ognuno firmato per suo conto ed unirlo alle specifiche cartelline predisposte suddivise tra obbligatorie e non.
Non puoi nemmeno più presentare, come si è fatto per 50 anni, un’unica tavola progettuale costituita dagli elaborati esistente, progetto e interventi con un’unica testata. Ora ci vogliono 3 tavole separate con relative testate.
Poi arrivo a dover dichiarare la destinazione d’uso di progetto. Se non la compilo il sistema non può proprio andare avanti …è una cosa gravissima. Mi compare questa dicitura:
Peccato che io stia demolendo una struttura, senza nessuna ricostruzione successiva. Quale sarà la destinazione d’uso progettuale? Quindi, ispirandomi al prato che tornerà a nascere sul terreno precedentemente adibito a platea del plesso edilizio, rimango indeciso se spuntare:
– Accoglienza in strutture all’aperto attrezzate (campeggi, area sosta camper).
– Servizi per la coltivazione di orti urbani ad uso domestico aggregati in colonie organizzate.
– Presidio e coltivazione dei fondi, orticoltura, floricoltura e silvicoltura.
Chiudo gli occhi e ne scelgo uno a caso, sperando di non incorrere in un penale anche a seguito della frase appena asseverata nella modulistica della SCIA che riporto di seguito.
Tutto ciò premesso, il sottoscritto tecnico progettista, in qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi degli artt.359 e 481 del Codice Penale, esperiti i necessari accertamenti di carattere urbanistico, edilizio, statico, igienico ed a seguito del sopralluogo nell’immobile esistente, consapevole di essere passibile di sanzione penale nel caso di falsa asseverazione circa l’esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui al comma 1 dell’art. 19 della L. 241/90
ASSEVERA
la conformità delle opere sopra indicate, compiutamente descritte negli elaborati progettuali, agli strumenti urbanistici approvati e non in contrasto con quelli adottati, la conformità al Regolamento Urbanistico ed Edilizio (RUE) comunale, al Codice Civile e assevera che le stesse rispettano la disciplina dell’attività edilizia di cui all’art. 9, comma 3, della L.R. n. 15 del 2013, come sopra richiamato,
….quindi procedo, e poco dopo mi si chiede di utilizzare lo strumento “mappe interattive” per dichiarare l’importantissima presenza o meno di vincoli sul territorio. Peccato che da un bel po’ di tempo le mappe interattive non funzionino, infatti mi compare questa videata:
che cavolo faccio ora? …ma soprattutto con chi ne parlo? Con chi condivido sto casino allucinante che va per forza asseverato ai sensi del codice penale??
…infatti l’ufficio tecnico del comune di bologna non riceve più e l’unico numero di telefono di riferimento alle segreteria non si trova sul sito se non dopo 2 gg di ricerche. Poi se anche chiami non sempre ti indirizzano al tecnico per la risposta. In mezzo a questi pandemoni hanno pensato bene di scappare, terminando il servizio informativo. Ovviamente il collegio dei geometri di bologna non batte ciglio. Saranno mica lotte di denaro tra comune e regione??? …non mi meraviglierei.
Mi invento questa risposta:
Quindi arrivo in “zona tecnica” e mi si chiede di compilare una infinità di dati di su, sa, snr, sup lotto ecc…….dell’esistente, del progetto, degli interventi. Nella fattispecie demolendo mi viene da dire : …”ma sa tin frega??” Compilo a fatica i dati dell’esistente, non schiaccio il tasto inserisci, vado in zona progetto e quando torno sulla zona esistente ….puff….tutto svanito. Cavolo!!!! …mettici un cacchio di salva automatico in ‘ste pagine del piffero!!!!
Scrivania del professionista …il portale in perenne cambiamento.
E pensare che un tempo potevi compilare un modulo e inviarlo per raccomandata …bei tempi di civiltà!!!
aggiornamento del 28 aprile 2016
sto presentando una variante ad una Scia di manutenzione straordinaria presentata con la scrivania del professionista. Mi vengono richieste le superfici utili ed accessorie che non capisco bene perchè mi vengano richieste. Infatti l’unità abitativa è rimasta identica, è conforme al precedente, non c’è né aumento né trasformazione di superficie. va bè!!!! e sia …fammi pure perdere tempo!!!
Mi viene in mente che ho già compilato obbligatoriamente questi inutili dati nelle pagine della “dematerializzazione” della scrivania del professionista, altrimenti non avanzavo nella compilazione e quindi nella presentazione della pratica. Vado quindi a ricercare tali dichiarazioni per copiarle e non perdere tempo, almeno per essere sicuro di dichiararle uguali, al netto delle approssimazioni. (notare il termine “al netto”).
Aiutatemi voi! …io forse non sono così sveglio e nemmeno capace, ma non le trovo. Infatti, fino a che la pratica è in bozza riesci a rielaborare tutte le pagine di dichiarazione, ma una volta presentata/accolta, se vai a rivederla, compare solo un estratto parziale riassuntivo delle dichiarazioni fatte, nella quali non compaiono per esempio quelle relative alle superfici.
A me non piace! Vorrei avere una copia di ciò che dichiaro a prescindere dal fatto che spero faccia fede la modulistica allegata! …altrimenti cosa la faremmo a fare?!
Marchiati a fuoco
Da qualche giorno, questo è quello che compare in alcune schede dei geometri iscritti al collegio dei Geometri di Bologna.
Sarà anche un obbligo normativo avere l’assicurazione, benchè non paghi nel 90% delle possibili casistiche di “sbaglio” della professione del geometra, ma questa marchiatura a fuoco mi sembra decisamente punitiva. Ho dato un’occhiata ad altri collegi e non ho trovato nulla di simile.
Ovvio, che così facendo ci si leva dai piedi un po’ di concorrenza! …che continua però a pagare l’eccessiva quota aassociativa. A me non piace! …”mi sa di brutto”! …un po’ come si fa negli allevamenti intensivi.
votare contro
Esiste solo un modo per invertire la deriva verso la quale stiamo andando, per ritornare poveri geometri, per mantenere quel velo di ignoranza che ci rende comprensibili al committente, per impedire che chi è ricco e studia vada avanti, per evitare di farci cacciare fuori dai nostri colleghi da un mercato saturo a colpi di crediti formativi e specializzazioni comprate, per farci ribellare alla costrizione dell’asseverazione falsa, utile solo a gratificare gli incassi che gli enti ottengono fingendo di aumentare gli standard dell’abitato. Esiste solo un modo: votare contro!!! …vai alle prossime votazioni di bilancio del tuo Collegio e vota contro. Diminuisci di almeno un terzo la quota obbligatoria associativa e vedrai come tutto cambierà!