Ho impiegato 3 giorni, navigando tra i vari blog, eseguendo una infinità di prove, scaricando programmi di ogni tipo, alcuni dei quali pesantissimi, il tutto per allegare ai Docfa le obbligatorie dichiarazioni in formato .pdf/a 1a (unico accettabile dalla pubblica amministrazione). Pena l’accoglimento delle denunce dei fabbricati rurali in prossima scadenza. Nella pagina on-line di Sister si prevede anche l’accoglimento degli allegati obbligatori con formati .tif, ma è una presa in giro. Prova tu, se riesci, a scannerizzare un A4 in b/n 200 x 200 dpi rimanendo dentro ai 3 mb.
Ho scritto a Sister – Sogei, mi ha risposto con una telefonata una signorina gentilissima che purtroppo non ha potuto aggiungere nessuna informazione in più rispetto a quelle già lette nei vari siti.
Risultato? per me è uno scandalo, ed è un disservizio. Smettiamo di fare gli americani se non ne siamo capaci.
Io non credo che per una società informatica come la Sogei sarebbe tanto difficile mettere a disposizione un programmino che standardizza le immagini ai formati imposti dalla legge.
Archivi categoria: Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della Povincia di Bologna
istruzione obbligatoria geometri
Istruzione obbligatoria del geometra: bel business!
quota di iscrizione collegio geoemtri proporzionata al reddito
Ormai da anni la quota associativa obbligatoria di iscrizione al Collegio dei Geometri ha raggiunto cifre da capogiro a seguito di importanti scelte nazionali riguardo la formazione dell’iscritto. Il Collegio non è più, solo, il luogo nella quale si trovava il registro degli iscritti e dove il Presidente ne giudica i comportamenti secondo deontologia, ma è ormai diventato un’azienda con bilanci importantissimi, che promuove iniziative e servizi per l’iscritto per altro non sempre necessari.
Se tutto questo è giusto e segue le disposizioni di legge sarò costretto ad adeguarmi, ma almeno sarebbe opportuno, che la quota di iscrizione venisse diversificata secondo il reddito dell’iscritto, magari lasciando un piccolo fisso uguale per tutti.
E’ quello che succede anche con le tasse ….senza voler fare paragoni polemici.
bilancio consuntivo 2012 collegio geometri
Oggi 16/04/13 storica riunione di approvazione di bilancio presso il Collegio dei Geometri di Bologna, con interventi e battibecchi. Almeno siamo usciti dalla monotona ritualità e si è vista una parvenza di partecipazione al di fuori dei consiglieri, che in genere auto approvano il proprio bilancio.
Temi difficili e vari, molti dei quali non conosco e sui quali non riuscirei a prendere posizioni. Rimango comunque della mia opinione: troppi soldi spesi “non bene”.
Ho votato contro.
geoweb spa piccoli errori nel dettaglio consumi
Mi è capitato casualmente di dover controllare un conteggio di una fattura della Geoweb spa per dettagliare minuziosamente, al cliente, alcune spese sostenute. Mi sono accorto che alcune voci riportate in dettaglio venivano richiamate due volte, con stessa data e stesso “id documento”. Ho chiesto pertanto spiegazioni telefoniche. Hanno preso tempo. Sono stato richiamato successivamente da una signorina molto gentile che si è scusata del disguido e mi ha dato la possibilità di recuperare la cifra nella fattura successiva, tramite macchinosa organizzazione. Ho chiaramente abbandonato e, nel bilancio del 2012, Geoweb si troverà circa 5 euro in più da me donate. Mi è stato detto, come spiegazione, che il problema non era derivato da loro ma da un aggiornamento di sister (banca dati informatica catastale). Come buon proposito per l’anno 2013 mi riprometto di controllare anche gli altri dettagli, così, per scaramanzia.
Allego il riparto in oggetto di fine ottobre 2012.
Non si fa più il progetto “sportello d’ascolto” per il geometra.
Durante un’assemblea di bilancio del Collegio dei Geometri di Bologna, di un paio di anni fa, il presidente diede la parola ad un collega, del quale non faccio il nome, perché illustrasse l’appena congeniato “sportello di ascolto”. Il collega espose il progetto, realizzato ad immagine di iniziative analoghe già presenti, e funzionanti, in altre realtà. L’iniziativa era quella di raccogliere pensieri, sfoghi, consigli e malumori dell’iscritto al Collegio. Era infatti evidente, già da un po’ di anni, il netto e progressivo distacco che il geometra di Bologna ha nei confronti delle proprie organizzazioni istituzionali. Il problema, in realtà, pare esista anche nel resto d’Italia. E’ un dato constatato che la vita di collegio è scarsamente seguita dall’iscritto e che le assemblee di bilancio, unica sede nella quale ci si può esprimere con il voto, finiscano per tenersi tra i consiglieri e pochi altri. Uno sportello di ascolto, se capillare, rischia di essere un grosso impegno e quindi diventa un costo. Io sono tendenzialmente contrario a qualsiasi forma di spesa oltre alla tenuta dell’albo, per il rischio di sperperare denaro. Ciò nonostante, l’iniziativa mi sembrava formidabile e attualissima, quantomeno perché personalmente l’avrei usata abbondantemente. Anzi, colgo l’occasione per dare adesione a questa iniziativa, mettendo a disposizione il mio tempo gratuitamente, come già sto facendo in quanto membro della commissione parcelle.
Del progetto non si è più saputo niente. Abortì ancor prima di cominciare …a proposito di soldi spesi …quantomeno in tempo perso.
Durante la scorsa assemblea per l’approvazione di bilancio ricordai l’annuncio dello ”sportello di ascolto”. Il presidente annotò il mio appunto ma, ad oggi, ancora tutto tace.
pec del collegio dei geometri di bologna
Come da normativa anche il collegio dei geometri di bologna ha una casella di posta certificata. L’ho cercata sul sito ma non l’ho trovata. Forse non sono capace. Ho dovuto chiamare per averla.
Pensavo che facesse parte di quelle informazioni base obbligate per un collegio che ha speso parecchio negli anni per la qualità e la “certificazione”. Benchè contrario, non ho più saputo niente in merito all’ottenimento di questi titoli.
PEC del Collegio dei Geometri di Bologna : collegio.bologna@geopec.it
bilancio annuale – collegio dei geometri di Bologna
Venerdì 20 aprile 2012 durante l’assemblea annuale ho votato contro l’approvazione del bilancio. L’avrei fatto molto prima ma la personale conoscenza del nostro Presidente mi rendeva reticente.
Sono stato l’unico a votare contro, un altro si è astenuto, il rimanente ha votato a favore. Per chiarezza è bene precisare che all’assemblea annuale, ormai da molto tempo, partecipano solamente un pugno di persone tra le quali i moltissimi consiglieri (14), che in genere non si sono mai astenuti dal votare …..e poche altre persone “vicine a loro”.
per me sono maturi i tempi per prendere in considerazione di cambiare strategia d’approccio alle scelte collegiali ed alle relative spese.
Sanatoria abusi edilizi minori Comune di Bologna
Provo a fare un po’ di chiarezza sugli abusi minori per quelle che sono le mie conoscenze, allegando i riferimenti che ho trovato.
In tutti i casi in cui si compie un abuso edilizio che rientra nella manutenzione straordinaria e non si viene colti in flagranza di reato durante l’esecuzione dell’opera, o nei 5 anni successivi, si può applicare l’art.100 comma 6 del RUE che riporto di seguito.
6. Abusi minori. Qualora siano trascorsi 10 anni dalla loro ultimazione gli interventi edilizi abusivi che non abbiano comportato aumento di superficie utile, alterazione della sagoma planivolumetrica o nuova costruzione, si ritengono sanati a tutti gli effetti amministrativi, e non si procede pertanto all’applicazione delle relative sanzioni.
Il termine di prescrizione delle opere riconducibili alla manutenzione straordinaria, abusivamente eseguite, è di anni 5. L’esistenza dei presupposti per la prescrizione potrà essere comprovata con atto sostitutivo di notorietà, per le opere di manutenzione straordinaria e con documentazione probatoria per gli altri casi.
Le parole “si ritengono sanati a tutti gli effetti amministrativi” generano da tempo una interpretazione dubbia, che permette ai colleghi meno ligi alle normative di sentirsi sereni nel consigliare di non procedere in nessun tipo di presentazione di pratica edilizia, si essa DIA in sanatoria o altro. Le parole successive “e non si procede pertanto all’applicazione delle relative sanzioni” rafforzano ulteriormente questo concetto. Per l’utente medio, me compreso, le DIA, i P.d C. sono titoli amministrativi. Utilizzando parole estremamente semplici si potrebbe pertanto tradurre questa frase in questa maniera: – tranquillo! Non devi presentami nessun DIA a sanatoria, tanto più che non ti faccio nemmeno la multa. –
Per i tecnici che mettono mano ad un appartamento per eseguire una progettazione ed incorrono in una difformità rispetto alla situazione licenziata, il problema è semplice e risolvibile: si sana con la stessa pratica DIA. Le proprietà che non sanno di avere una difformità dal titolo continuano a non saperlo, mentre quelle che sanno di avere fatto un abuso continuano a rimanere in silenzio.
Il grosso problema oggi è mettere in relazione la frase riportata nell’art. 100 con le dichiarazioni che sono obbligati a fare i venditori in termini di conformità “catastale ed edile” durante le compravendite, le quali, se dovessero risultare mendaci, renderebbero nullo l’atto. Molti sono i notai che stipulano con riferimento all’art. 100 e non saprei dire se questo è giusto o sbagliato.
Lo stesso Comune di Bologna, probabilmente a seguito di alcune domande ricevute, ha riportato nel sito le sottostanti spiegazioni, trovate alla pagina “faq-domande e risposte”, che purtroppo però non hanno una gran valenza legale:
Come posso oggi sanare un abuso edilizio?
L’articolo 100 comma 6 del RUE permette di sanare, a tutti gli effetti amministrativi e senza applicazione delle relative sanzioni, alcuni abusi edilizi di minore importanza; questo è possibile solo a condizione che tali interventi non abbiano comportato aumento di superficie utile, alterazione della sagoma planivolumetrica o nuova costruzione; la prescrizione ha efficacia qualora siano trascorsi dieci anni dall’ultimazione degli interventi edilizi abusivi; il termine di prescrizione è fissato i cinque anni per le opere abusivamente eseguite riconducibili alla manutenzione straordinaria.
L’esistenza dei presupposti per l’applicazione di questa prescrizione deve essere dimostrata con specifica documentazione; può essere fatta valere, per la Manutenzione Straordinaria , mediante un atto sostitutivo di atto notorio, nel quale vengono descritti gli abusi edilizi, viene riportata la dichiarazione del proprietario attestante l’epoca di realizzazione degli abusi; l’atto notorio non può essere presentato come documento a sè stante, ma deve essere allegato ad una pratica edilizia (es. DIA), presentata da un tecnico incaricato dal proprietario dell’oggetto immobiliare, al fine di eseguire un intervento edilizio e di sanare contestualmente la situazione abusiva; la DIA sarà valutata in back-office per verificare se i detti abusi rientrino nella fattispecie contemplata dall’art. 100 comma 6 del RUE.
Utilizzando nuovamente parole estremamente semplici si potrebbe pertanto tradurre questa frase in questa maniera: – è sanato l’abuso se mi dichiari che è fatto prima di una certa data, la data può essere dichiarata solo con atto sostitutivo di notorietà che recepisco solo attraverso pratica edile in sanatoria (es. DIA), quindi …..l’abuso si sana solo con DIA in sanatoria.
Questo è quello che io so da sempre e che ho imparato nelle varie discussioni avute con i tecnici dipendenti del comune di Bologna. Non so se le interpretazioni possano essere altre.
Il problema maggiore che può generare questo dubbioso articolo 100 può essere causato dal richiamo dello stesso negli atti di compravendita. Infatti, gli abusi si considerano sanati se si presenta la DIA a sanatoria (o altro) e non in virtù dell’art. 100 del RUE che immagino abbia parecchie normative sovraordinate. In più, uno dei requisiti che autorizza la sanatoria, è che i tipi di abusi facciano parte di categorie e tipologie specifiche che in genere ne il venditore ne il notaio sono in grado di riconoscere. Consiglio pertanto di eseguire sempre la DIA a sanatoria o, in alternativa, consiglio di farsi rilasciare relazione firmata da tecnico competente che attesti la “sanabilità” degli abusi presenti nell’immobile. Questa strategia potrebbe però risultare inutile visto il continuo cambio di normative alle quali siamo sottoposti. Non si può essere certi di sanare domani quello che si può sanare oggi. Meglio sanarlo quando è il momento.
Ho chiesto chiarimenti in merito alla commissione urbanistica del Collegio dei Geometri di Bologna, la quale indicativamente sostiene che si debba fare la DIA a sanatoria.
spese e indennità a percentuale sugli onorari
Di seguito l’articolo che permette di applicare una percentuale sugli onorari a percentuale di cui alle norme delle tariffe professionali dei geometri
estratto da Ministero di grazia e giustizia
D.M. 25-3-1966
Modifica della tariffa degli onorari per le prestazioni professionali dei geometri.
Pubblicato nella Gazz. Uff. 30 marzo 1966, n. 79.
ART 4. Il professionista, per i lavori da liquidarsi a percentuale, ha facoltà di essere compensato a norma degli artt. 21, 22, 23, 25 della tariffa indicata nel precedente art. 1, ovvero di conglobare tutti i compensi accessori di cui agli articoli indicati, nonché gli eventuali compensi a vacazione di cui all’art. 31 della stessa tariffa ed all’art. 1, terzo comma, del presente decreto, in una cifra che non potrà superare il 60% degli onorari a percentuale.
In caso di disaccordo con il committente, la percentuale di tale “conglobamento” sarà determinata dal Consiglio del Collegio, sempre però entro il predetto limite massimo.