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calcolo della nuova ICI – IMU

Calcolo della nuova ICI – IMU

Caso dell’appartamento – seconda casa

fai una visura catastale del bene. Troverai i dati identificativi e i dati di classamento. A te interessa la rendita in euro. Io faccio l’esempio di una abitazione a Bologna in zona censuaria 1- A4 di 3 classe di vani 4,5 (abitazione con rendita bassa). Rendita 418,33 Euro.

rendita 418,33 €

questa rendita va incrementata del 5% o rivalutata che dir si voglia – non chiedere perché ….è così. Matematicamente è come dire moltiplico per 1,05. Si potrebbe anche trovare il 5% di 418,33 e successivamente sommarlo, ma è la stessa cosa.

418,33 x 1,05 = 439,25

a questo punto subentra l’ultima normativa del Governo Monti che impone una rivalutazione dei valori catastali secondo una serie di coefficienti che potrai trovare su altri siti. Li troverai scritti in maniera normale o percentuale, non confonderti: moltiplicare x 1,6 x 100, o moltiplicare direttamente  x 160 e la stessa cosa. Prendo ad esempio il più comune, quello dell’abitazione che è 160 (è anche quello dell’autorimessa e del magazzino). Ce ne sono diversi a seconda del tipo di bene …es. uffici A/10=80 ….continuo il calcolo.

439,25 x 160 = 70.280,00 € (questo è il valore catastale del bene)

Ora manca solo di ipotizzare l’imposta ex ICI (IMU), si, perché ad oggi (febbraio 2012) sono solo ipotesi. Sarà poi opportuno in seguito accertarsi delle vere percentuali che verranno applicate dai relativi comuni, a seconda della prima e/o della seconda casa, e detrarre le varie aliquote-scaglioni di detrazione (…es. figli). Io continuo il ragionamento sul caso semplice della seconda casa, che a Bologna dovrebbe essere tassata per un 7,5 (per mille). Attenzione anche in questo caso: scrivere 7,5 (per mille) o scrivere 0,75 % (per cento) è la stessa cosa.  

70.280,00 x 7,5 / 1000 = 527,10 € (Imposta – tassa da pagare in un anno)

riepilogo: 418,33 x 1,05 x 160 x 7,5 /1000 = 527,10 €

troverai  siti dove il calcolo di rivalutazione “Monti” viene eseguito in maniera leggermente differente ….io ho seguito le istruzioni catastali …spero di non sbagliare.

 

Obbligo PEC per i piccoli – nessun obbligo per i grandi come la Wind

Non riesco a capire perché i professionisti siano stati obbligati a fare una posta elettronica certificata (PEC) mentre i gestori telefonici non hanno neanche l’obbligo di avere un fax.

Ho recentemente avuto qualche divergenza con la Wind, per le solite piccole postille scritte solamente  in alcuni meandri delle pagine on-line,  postille che a mio avviso andrebbero invece chiaramente scritte nelle modulistiche contrattuali firmate e/o almeno messe in risalto sugli opuscoli che vengono consegnati dal rivenditore.

Ho dovuto scrivere in maniera ufficiale, inviando alcune raccomandate con r.i., per interrompere i rapporti e per tentare, invano, di ottenere alcuni risarcimenti. Sono stato costretto a scrivere lettere, a stamparle, ad imbustarle, mi sono dovuto recare in posta più volte dove ho compilato i modelli necessari e dove ho speso denaro, per non parlare del tempo.

Ho tentato invano di cercare una e-mail della Wind, anche non certificata, alla quale poter scrivere contando di avere una ricevuta di riscossione. Ho provato ad inviare un fax al numero indicato sul contratto, sottoscritto poco tempo prima con il rivenditore ufficiale, ma una voce registrata diceva che il numero non era più attivo …o qualcosa del genere.

Sono rimasto sbalordito rammentando che, poco tempo prima, era stato costretto a fare una e-mail di posta certificata. Mi chiedo se esiste ancora un minimo di equità.

allego un sito

http://www.reportonline.it/2009020912958/cronaca/reclami-contro-la-wind-istruzioni-per-uso.html

Obbligo pubblicazione classe energetica pena sanzione

E’ diventato obbligatorio dall’01 gennaio 2012 segnalare la classe energetica, o l’indice di prestazione energetica, negli annunci immobiliari di vendita o di locazione. L’obbligo è imposto solo a chi è già in possesso del certificato energetico dell’edificio “ACE” (attestato certificazione energetica) di cui alla D.Lgs. n°192 del 19/08/2005 e succ.

E’ prevista una sanzione da 3000 a 5000 euro, salatissima. Vengono coinvolti anche coloro che pubblicano e gli amministratori dei siti.

Non è semplice sapere chi è obbligato a possedere l’ACE, di certo chi vende e chi sta per affittare. Come spesso accade ci si perde nei richiami a norme precedenti anche europee e, come in questo caso, si rischia di sbagliare nell’interpretazione di nozioni tecniche, soprattutto perché l’inserzionista medio non è competente in materia.  Meglio sentire il parere di un termotecnico.

Mi sento di affermare che la sanzione è estremamente sproporzionata.

Legnaie boicottate anche nei territori montani

Pensate, vengono realizzati piani regolatori e regolamenti edilizi spendendo fior di denari del contribuente. Si vuole raggiungere il massimo dell’efficienza energetica e del confort dell’ambiente. Si incentivano pannelli solari e impianti fotovoltaici. Si inseriscono nei regolamenti possibilità di  realizzazione di strutture in legno adibite ad installazioni di fotovoltaico, poi ci si scorda di prevedere la possibilità di realizzare legnaie in grado di tenere la legna protetta almeno dalle piogge, non voglio pretendere in un posto riparato dall’umidità, che si sa dalle nostre parti abbonda, ma almeno una tettoia. La cosa si complica ulteriormente quando ci si trova in zona di vincolo (ormai ovunque) perché, oltre a non avere superficie da dedicare a legnaie, si aggiungono difficoltà e oneri ulteriori per la gestirne l’autorizzazione. La cosa più assurda è che tale superficie spesso non è prevista nemmeno nei regolamenti dei comuni montani, che di legna ci vivono da sempre. Un tempo c’era una proporzione tra l’allora superficie utile e quella accessoria, ma di fatto si poteva realizzare qualsivoglia protezione per la legna, al di fuori di quelle superfici, che nessun comune multava o ne ostacolava la realizzazione. Oggi, regimi estremamente più rigidi, l’uso dei satelliti e il desiderio di “fare cassa”, minano  la possibilità di osare. Forse è giunto il momento di dare più spazio alle superfici necessarie alla funzionalità della superficie abitativa tipo, appunto, le legnaie, i vani tecnici per gli scambiatori di calore, per le stufe a legna e magari, nelle zone con standard di verde elevato, per il contenimento di un tagliaerba, piuttosto che di motoseghe, taglialegna, un paio di stivali ecc.

E pensare che questi regolamenti vengono anche sovvenzionati e approvati da comitati creati appositamente.

TARSU esenzione

Lo sapevi che in caso di lavori edili di ristrutturazione o di manutenzione straordinaria autorizzati puoi richiedere una riduzione o una esclusione o una detassazione della TARSU ?  ….per intenderci quella che da noi si chiama tassa del rusco.

Informati sul sito del Comune.

come ottenere firma digitale

Il consiglio nazionale dei geometri ha stipulato per i propri iscritti una convenzione con ARUBA per avere il “pacchetto firma digitale” ad un buon prezzo. Ho cercato alternative ma al momento non ne ho trovate a costi minori. Purtroppo per arrivare al risultato ci sono moduli e pagamenti da fare che finiscono per farti perdere mezza giornata. Inoltre è OBBLIGATORIO avere anche la posta certificata GEOPEC. Chi ne ha un’altra non credo che riesca ad accedere a questa convenzione. Tra poche settimane sembra che sarà impossibile realizzare le comodissime operazioni, che siamo ormai abituati a fare dal computer di casa, se non si sarà in possesso di questa nuova firma digitale certificata e quindi se non si è in possesso delle posta certificata. Personalmente ho un po’ il terrore di tutte queste procedure informatiche, soprattutto visto l’uso discontinuo e la frequenza con la quale ho perso dati ed e-mail causa virus e incapacità di utilizzo.

Benchè la convenzione l’abbia fatta il Consiglio, per arrivare alla richiesta della firma digitale, si deve accedere al portale della Cassa di previdenza dei geometri. http://www.cassageometri.it/ inserire matricola e pasword (le stesse che si utilizzano ogni anno per il mod. 17), poi entrare nella zona dedicata …..e avere un po’ di pazienza.

aggiornamento del 10 marzo 2011

in realtà in seguito mi è stato segnalato questo sito che mette a disposizioni servizi simili a prezzi più alti per la firma digitale ma competitivi per la pec: http://www.gestionidoc.it/

PEC posta elettronica certificata

Un altro obbligo …come se non ne avessimo già abbastanza. Nella confusione delle informazioni che si susseguono in questi giorni su questo argomento, di certo c’è solo una cosa: ci potranno sempre dire che non potevamo non sapere.

Perchè non formiamo un bel comitato contro la PEC obbligatoria? … mi sa tanto che gli ordini non abbiano ben capito che la maggior parte dei professionisti preferirebbe non averla.

Caro professionista che hai votato in Sindaco Cofferati, eccoti il ben servito.

Con la prossima approvazione del RUE (regolamento edilizio) la maggioranza degli interventi edilizi che riguardavano i piccoli proprietari o le piccole imprese, come i frazionamenti edilizi, i piccoli aumenti di superfici e i cambi d’uso delle attività, spariranno o saranno boicottate a tal punto che, anche la committenza più interessata, sarà costretta a desistere dalla possibilità d’intervento.
La potenzialità del piano, avrà la sua massima espressione nelle realizzazioni delle nuove zone di espansione, in mano ad una manciata di grandi imprese o di cooperative edili e ne favorirà la migrazione da parte, soprattutto, di quegli usi come gli uffici o il piccolo commercio che si troveranno nell’impossibilità pratica ed economica di adattarsi agli standard esistenti.
Questo per levare ogni illusione a chi crede ancora che la politica, tenga presente e sostenga le tasche del “piccolo” cittadino, paradossale soprattutto per chi, con il “piccolo”, c’è andata a braccetto per anni.

 

agg. del 19/06/2009

Mi dicono i colleghi del collegio della commissione urbanistica che buona parte delle nostre osservazioni al nuovo RUE sono state accettate. Tra queste, pare sia stato ripristinato il vecchio una-tantum.

Nel riservarmi di controllare, rimango dell’idea che regolamenti cosi’ complicati, restrittivi e prestazionali, siano un grosso limite alla possibilità di intervenire sugli immobili, soprattutto quelli esistenti, rallentando l’economia edile ad essi legata e di conseguenza,  indirettamente, la crescita del paese. Rimango quindi dell’idea che questo regolamento non sia al passo con la richiesta di ripresa che si avverte in questo periodo di crisi.

Consigli per l’acquisto degli immobili a Bologna

Nell’ultimo decennio il mercato immobiliare Bolognese ha subito una notevole impennata dei prezzi. Molti speculatori o risparmiatori, non sapendo dove meglio investire il proprio denaro, hanno acquistato immobili nelle città del nord, certi della costante richiesta d’affitto. L’offerta è aumentata e di conseguenza stanno sensibilmente calando i canoni. Davanti alla possibilità di affittare case belle a giusti canoni, si liberano gli immobili peggiori e la proprietà, dovendo rientrare dell’elevato l’investimento, si presta alle peggiori speculazioni. Studenti e extracomunitari ammassati in piccoli appartamenti, immobili utilizzati abusivamente o quantomeno non per il loro effettivo uso, sono tra i fenomeni comuni che si verificano attualmente nelle città, mentre, non solo per colpa della speculazione immobiliare, esiste una costante migrazione della famiglia media verso zone periferiche o di provincia.

L’ultimo decennio è stato anche caratterizzato da un continuo cambio di norme che regolano il settore edile. Non sempre chiare, difficili da applicare, spesso disattese, costituiscono comunque un ulteriore importante labirinto attraverso il quale districarsi quando si vuole comprare casa.

Dopo una semplice ricerca di mercato e dopo alcuni sopralluoghi per verificare se la zona e l’immobile rispondono ai tuoi requisiti estetici e pratici, fatti accompagnare da un geometra libero professionista nei passi successivi prima della compravendita o prima di un eventuale compromesso. Qualsiasi cifra sarà comunque spesa bene, soprattutto se proporzionata ai prezzi attuali degli immobili. Se non ne conosci nessuno, segui comunque alcune regole fondamentali. Il tuo tecnico non deve conoscere il venditore, nè il mediatore, nè l’impresa alla quale stai pensando di affidare l’eventuale ristrutturazione. Può sembrare strano, ma sarebbe meglio che il tecnico non fosse in alcun modo legato nemmeno al notaio che incaricherai per l’imminente compravendita. Se proprio non conosci nessun tecnico, prendi l’elenco dei geometri iscritti all’albo e sorteggiane uno tra quelli residenti nella zona di tuo interesse, va bene anche giovane, sarà di certo più disponibile e non avere timori che sarà comunque preparato. Per la lista dei geometri liberi professionisti della provincia di Bologna vai sul sito del Collegio dei Geometri, entra nella sezione collegio e dai avvio alla ricerca senza compilare nessuna stringa, così otterrai l’intero elenco degli iscritti. Puoi anche scrivere una e-mail all’attenzione della commissione giovani per chiedere collaborazione. Attualmente la ricerca puoi eseguirla da questo link:

http://www.collegiogeometri.bo.it/collegio.aspx?id=1&act=2